Non vorrei fare la parte del pessimista, ma nel calo dei contagi a cui stiamo assistendo ormai da un mesetto ci sono almeno tre cose che non mi tornano.
Primo: i nuovi casi. Presi in valore assoluto, i nuovi casi scendono sempre più lentamente, come si vede dalla curva che si va progressivamente “appiattendo”.

Secondo: il rapporto tra nuovi casi e totale dei tamponi. Si tratta di un dato che per una serie di motivi non ha più lo stesso significato di qualche mese fa, ma il fatto che i casi decrescano sempre più lentamente a fronte di un numero di tamponi che va via via diminuendo non mi pare trascurabile: il risultato è che il rapporto tra nuovi casi e tamponi si mantiene praticamente costante tra il 10% e l’11% da una decina di giorni buoni, mentre in presenza di un calo dell’epidemia dovrebbe teoricamente continuare a scendere.

Terzo: il totale degli attualmente positivi. Anche la sommatoria tra i positivi del giorno prima e i nuovi positivi, meno i guariti e i decessi, rimane in discesa ma sembra anch’essa iniziare ad appiattirsi un po’:

I ricoveri e i decessi sembrano ancora in calo (salvo un minuscolo rialzo anomalo nei ricoveri ordinari che al momento potrebbe benissimo essere un artefatto): ma ormai abbiamo capito che anche qualora la “frenata” nella diminuzione dei contagi fosse reale questi numeri inizierebbero a reagire con qualche giorno di ritardo.
In un posto normale sarebbe lecito meravigliarsi del fatto che nessuno, a cominciare dai mezzi di informazione, sembri neppure accennare alla presenza di segnali come questi: però, siccome siamo in un paese che dopo due anni di pandemia fa ancora fatica a interpretare i dati più elementari, la cosa non mi stupisce affatto.
Resterà da verificare – e in questo i dati dei prossimi giorni saranno molto importanti – se questo abbozzo di “stallo” sia una fluttuazione momentanea o se al contrario si andrà consolidando, così come sarà importante misurare se un’eventuale risalita dell’epidemia (o, per limitarci a quanto oggi percepibile, una sua più contenuta discesa) possa avere qualche effetto misurabile sulle sue conseguenze più negative (ricoveri e decessi).
Vi aggiorno appena le cose si chiariscono un po’.